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Pubblicato il 26-02-2025 da Redazione
La Legge di Bilancio 2025 stabilisce le spese detraibili in seno alla dichiarazione dei redditi per l’anno seguente. Il Ministro Giorgetti ha già anticipato che il bonus mobili sarà esteso anche al 2025. E, a quanto pare per ora, la proroga non dovrebbe subire modifiche all’aliquota restando al 50% anche per il bonus mobili 2025.
Il bonus mobili 2025 è una detrazione Irpef che consente di recuperare il 50% dell’importo speso per acquistare mobili e grandi elettrodomestici che rientrino in specifiche categorie energetiche e che siano destinati ad arredare degli immobili in corso di ristrutturazione. I grandi elettrodomestici che ti permettono di accedere al bonus devono appartenere a classi energetiche non inferiori a:
Grazie alla proroga, potrai usufruire del bonus per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2025.
ll bonus mobili permette di usufruire di una detrazione Irpef del 50%, calcolata su un massimo di 10.000 euro per il 2025. Quindi, se acquisti elettrodomestici per un totale di 5.000 euro e mobili per 7.000 euro, la detrazione si applicherà comunque per un massimo di 10.000 euro e non per 12.000 euro. L’ammontare dell’agevolazione prescinde dall'importo delle spese per i lavori di ristrutturazione. Il tetto di spesa può coprire sia il costo dei mobili e degli elettrodomestici che le eventuali spese di trasporto e montaggio. È fondamentale che l’acquisto avvenga con bonifico o carta di credito/debito. La detrazione fiscale viene suddivisa in dieci rate annuali con un importo che rimane invariato. Ad esempio, se hai diritto ad una detrazione di 5.000 euro, riceverai un rimborso di 500 euro ogni anno per dieci anni. La soglia si applica a ciascuna unità immobiliare, comprese le relative pertinenze, o alle parti comuni di un edificio sottoposto a ristrutturazione. Uno stesso contribuente che esegue lavori su più immobili può usufruire di un diverso bonus per ogni unità. Per accedere a tali detrazioni bisogna rispettare il principio di cassa; e cioè che i pagamenti devono essere effettuati entro la fine dell’anno, indipendentemente dal momento in cui vengono realizzati i lavori di ristrutturazione.
Per ottenere la detrazione prevista dal bonus mobili 2025 devi effettuare i pagamenti, entro la fine dell’anno, con bonifico o carta di credito o addebito, quindi con mezzi tracciabili; contanti, assegni bancari o altri metodi di pagamento non sono accettati. Puoi ottenere la fattura, ma attenzione che sia intestata a chi richiede il bonus. Nel caso tu decida di pagare con bonifico bancario o postale, non sei vincolato all’utilizzo di quello predisposto da banche e Poste Italiane per le ristrutturazioni edilizie. Puoi accedere al bonus mobili anche se hai acquistato mobili o elettrodomestici a rate. In quest’ultimo caso è però necessario che la compagnia che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo seguendo le modalità che abbiamo elencato qualche riga più sopra e il contribuente deve essere in possesso di una copia della ricevuta di pagamento. La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute per l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici all’interno della sezione dedicata alle agevolazioni fiscali nel modello della dichiarazione dei redditi. Se acquisti elettrodomestici devi inviare tutti i dati relativi a forni, frigoriferi, piani cottura elettrici, ecc. all’ENEA per via telematica. Infatti gli interventi di risparmio energetico previsti per le ristrutturazioni edilizie (ex art. 16 bis del D.P.R. 917/86) sono soggetti all’obbligo di comunicazione all’ENEA.
Per inserire la detrazione nella dichiarazione dei redditi ci sono alcuni documenti da conservare. Innanzitutto l’attestazione di avvenuto pagamento che, come già detto, deve essere effettuato attraverso metodi tracciabili. Può trattarsi di una ricevuta del bonifico o di avvenuta transazione per i pagamenti con carta di credito/debito). Inoltre bisogna conservare le fatture di acquisto di mobili ed elettrodomestici che riportino natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi inclusi (trasporto, montaggio, ecc.). In alternativa alla fattura, devi conservare lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente e le informazioni relative alla merce acquistata.
La formula dei bonus mobili 2025 resta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente. Infatti la detrazione è ancora applicata agli acquisti destinati ad immobili in fase di ristrutturazione. Il limite di spesa rimborsabile era di 10.000 euro nel 2022 e nel tempo è stato abbassato. Ad esempio, nel 2023 il tetto massimo era di 8.000 euro e nel 2024 è sceso a 5.000 euro. La proroga prevista per l’anno a venire dovrebbe mantenere il tetto di spesa rimborsabile con il bonus mobili 2025 di 5.000 euro, confermando il massimale del 2024. Inoltre, a partire dal 2025 non sarà più possibile optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura: l’unica modalità per beneficiare del bonus mobili rimarrà la detrazione Irpef.
Il bonus mobili 2025 riguarda gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2025 e può essere richiesto da chi realizzi una ristrutturazione edilizia intrapresa a partire dal 1 gennaio dell’anno precedente rispetto alla data d’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici. Senza ristrutturazione non è possibile accedere al bonus mobili. La data di inizio del cantiere deve essere precedente all’acquisto della mobilia e provata dalle seguenti comunicazioni:
Solamente il contribuente che usufruisce della detrazione per le spese edilizie può usufruire del bonus mobili 2025. Ciò significa che se due coniugi si spartiscono le spese attribuendo quelle dei lavori ad uno e quelle degli acquisti dei mobili all’altro, alla fine nessuno dei due ha diritto al bonus. Viceversa, un contribuente che esegue lavori su più immobili può usufruire del bonus separatamente per ogni unità, calcolando la detrazione in modo distinto per ciascuna.
Esistono inoltre dei criteri che gli interventi edilizi devono rispettare affinché tu ottenga il bonus mobili 2025 per arredare la casa rinnovata. Innanzitutto deve trattarsi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo di un singolo appartamento; oppure la manutenzione ordinaria, straordinaria o restauro di parti comuni di edifici residenziali. Inoltre il bonus mobili è concesso nel caso di una ricostruzione o di un ripristino di un immobile in seguito ad eventi estremi, se in quel territorio era stato dichiarato lo stato di emergenza. Un’altra casistica in cui il bonus può essere richiesto è per il restauro, il risanamento conservativo e di ristrutturazione di interi fabbricati, portati avanti da imprese o da cooperative che entro 18 mesi dal termine del cantiere vendano l’immobile. Sono quindi esclusi gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria su un singolo appartamento, come ad esempio tinteggiatura, sostituzione di infissi, sanitari o pavimenti.
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