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Pubblicato il 11-04-2019 da La Redazione
Un buon riscaldamento a pavimento è la soluzione ottimale per distribuire calore in maniera uniforme in tutte le stanze della casa.
I cosiddetti pannelli radianti, altro nome con cui è conosciuto questo sistema, permettono di consumare meno energia rispetto ai metodi tradizionali e di ottenere quindi un bel taglio dei cosi in bolletta.
L'entità del risparmio, tuttavia, varia in base al tipo di alimentazione, alla grandezza dell'ambiente da scaldare, alla disposizione delle stanze e all'isolamento.
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I pannelli radianti, oltre ad essere interessanti dal punto di vista estetico perché, semplicemente, non si vedono a differenza di altre soluzioni ingombranti come i classici termosifoni o i ventilconvettori, offrono innumerevoli altri vantaggi.
Essi garantiscono un notevole comfort poiché permettono di avere un pavimento sempre caldo, anche quando la temperatura circostante non è molto elevata.
Camminare a piedi nudi diventa così una sensazione particolarmente piacevole.
Si tratta inoltre di un sistema considerato estremamente salutare: grazie all'emissione di calore per irraggiamento, infatti, non si creano polveri che possono causare eventuali allergie.
Il primo e principale vantaggio, tuttavia, è la riduzione dei consumi.
Ti consigliamo al proposito la nostra guida su detrazioni fiscali ristrutturazioni 2019 2020.
A fronte di un costo sensibilmente maggiore (circa 50% in più rispetto ad un sistema classico) in fase di realizzazione dell'impianto, il taglio delle spese per riscaldare la casa a breve e a lungo termine è assicurato (25% in meno all'anno).
Ecco perché la risposta alla classica domanda "riscaldamento a pavimento costi", che in tanti pongono al motore di ricerca e al nostro sito, non può essere così scontata.
Proseguendo con la carrellata dei vantaggi possiamo aggiungere che esiste un altro impianto, cosiddetto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, che può produrre non solo calore ma anche freschezza.
Si tratta di una soluzione estremamente confortevole indicata per chi soffre i colpi d'aria e i malesseri tipici della classica aria condizionata.
Esistono moltissimi studi in questo campo, enti autorevoli come le Università di Copenhagen e di Padova hanno per esempio dimostrato che avere un riscaldamento a pavimento può ridurre i consumi energetici a seconda dell'impianto, del 8-30%.
Potenziale risparmio energetico con riscaldamento a pavimento: 8-30%
Tra gli altri vantaggi interessanti va segnalata anche la manutenzione, praticamente nulla, e la possibilità di mantenere una temperatura costante durante l'intera giornata.
Più che di svantaggi dovremmo parlare di valutazioni da fare con attenzione prima di commissionare un simile intervento di ristrutturazione.
Innanzitutto se si desidera installare questo sistema anche in fase di ristrutturazione del bagno, è fondamentale che l'ambiente sia sufficientemente ampio in quanto le serpentine non possono trovarsi, per esempio, sotto i sanitari e la doccia.
Altri svantaggi sono la superficie occupata (almeno 15 cm) che, in caso di ambienti bassi, si riduce ulteriormente e l'impossibilità di accendere e spegnere l'impianto a intermittenza come di fa con il termosifone o il climatizzatore.
Il riscaldamento elettrico a pavimento, a differenza del modello ad acqua di cui abbiamo parlato fino ad ora, può invece avere uno spessore molto inferiore, fino a 4 mm.
Spessore riscaldamento a pavimento: 4mm (elettrico), 15 cm tradizionale
È detto secco perché il calore deriva da onde a infrarossi che non vengono assorbite dall’aria ma dai corpi solidi che le trasformano in energia termica.
Quest'ultima tipologia sta prendendo sempre più piede in quanto è considerata estremamente confortevole, sicura ma anche silenziosa e flessibile.
L'impianto viene infatti collegato direttamente al quadro elettrico e non ha bisogno di una caldaia.
Si tratta, peraltro, di un sistema economico, garantito per 5-15 anni a seconda delle aziende e che consente di ridurre i consumi in maniera davvero interessante.
Ogni stanza, inoltre, può essere dotata di termostato regolabile anche a distanza massimizzando ulteriormente il risparmio energetico.
Leggi al proposito la nostra guida sulla casa domotica.
Per quanto riguarda i prezzi, un buon impianto di riscaldamento a pavimento costa attorno ai 50 € al metro quadro ma bisogna prendere in considerazione due aspetti fondamentali: il primo è che bisogna anche rifare il pavimento, il secondo è che il risparmio non si concretizza in fase di acquisto o installazione, ma deriva soprattutto dal tipo di energia che andrà ad alimentare l'impianto e dal minor costo a lungo termine per scaldare casa.
Costo riscaldamento a pavimento: 50 € al mq
I pannelli radianti possono essere elettrici o foraggiati, per così dire, dalle tradizionali caldaie, da una pompa di calore oppure per mezzo di sistemi ibridi, pensiamo per esempio all'aggiunta di un impianto solare termico, di un termocamino o di una termostufa.
Qualunque sia il tipo di sistema o di alimentazione, installare i pannelli vorrà dire avventurarsi in importanti lavori di ristrutturazione.
Per questo motivo si tratta di una soluzione valutata soprattutto da chi sta riqualificando un'abitazione grezza oppure da chi ha in mente un restyling completo della casa.
C'è da dire, inoltre, che la presenza di mobili è l'efficienza del riscaldamento a pavimento sono inversamente proporzionali: meno arredi ingombranti ci saranno in casa, più riscaldare gli ambienti sarà veloce ed economico.
Quanto ai matieriali, si è piuttosto liberi di scegliere: in molti si stanno orientando verso un classico pavimento in gres porcellanato effetto legno ma anche i pavimenti in resina si prestano benissimo a questo tipo di impianto.
Borderline il parquet dato che, facendo delle ricerche come riscaldamento a pavimento opinioni o recensioni si evince come in tanti abbiano evidenziato problemi come il sollevamento delle assi o lo scricchiolio.
Il vero motivo per cui questo sistema è considerato tra i più green in circolazione, ad ogni modo, non è il tipo di alimentazione ma il fatto che lavora a temperature molto più basse.
I tradizionali caloriferi, per esempio, necessitano di scaldare l'acqua fino a 60 gradi centigradi, i fluidi che circolano nei riscaldamenti a pavimento si attestano invece attorno ai 29-30 gradi.
Riscaldamento a pavimento temperatura massima: fluidi interni 29-30 gradi, pavimenti 28° (come stabilito dalla legge).
Anche a temperature più basse, però, il comfort è assicurato e la spiegazione, singolare ma vero, è fisiologica: gli arti inferiori, infatti, dovrebbero essere sempre più al caldo rispetto al capo.
Sembra una banalità ma è precisamente questo il motivo per cui, con calzini o scarpe non adeguate, si tende a percepire il freddo anche se si sta indossando sciarpa e cappello.
Un riscaldamento a pavimento, quindi, risponde a questa specifica esigenza corporea, scalda gli ambienti in maniera uniforme e garantisce elevatissimi standard di benessere strizzando l'occhio al design della casa.
Abbinando questo tipo di impianto ad un cappotto termico, il risultato, in termini di risparmio energetico, sarà davvero straordinario.
Concludiamo con qualche domanda e risposta.
Questo strato di calcestruzzo funge da elemento riscaldante dato che il calore si propaga per irraggiamento e non per convezione come nei normali impianti.
L'acqua viene portata ad una temperatura di 30-40° per questo i pannelli possono essere allacciato anche ad un impianto solare termico o a fonti di calore meno potenti.
Sì, non deve essere spento quando arriva a temperatura e si basa proprio sul principio di tenere la casa a temperatura costante per l'intera giornata senza picchi né sbalzi termici.
Gli impianti ben realizzati e certificati possono durare anche 50 anni ma la maggior parte è garantita per 10 anni.
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